Eat Prato 2019. ev-26
Come ogni anno Eat Prato rimane un appuntamento a cui non possiamo rinunciare, una tre giorni enogastronomica tra cooking show, eventi, degustazioni, incontri, con un programma ricchissimo e ben organizzato, quest’anno il tema era “Genio e Follia, oltre la tradizione” in onore alla ricorrenza dei 500 anni dalla scoparsa di Leonardo Da Vinci. Ogni anno Eat Prato si rinnova, arricchisce il suo programma, perfeziona i suoi appuntamenti, una manifestazione che punta in alto e che ha tutte le carte in regola per diventare un appuntamento nazionale ed internazionale, grande affluenza di pubblico e grande partecipazione a tutti gli eventi del ricco programma, una delle manifestazioni enogastronomiche più riuscite degli ultimi anni senza dubbio. Noi come ogni anno ci siamo concessi qualche assaggio tra le numerose etichette delle tredici aziende del Consorzio di Tutela dei Vini del Carmignano presenti ai banchi e servite dai competenti e professionali sommelier della delegazione Ais Prato. Come molti sapranno i vini del Carmignano e la sua zona di produzione fanno parte del bando emanato il 24 settembre del 1716 nel quale il Granduca Cosimo III de’ Medici specificava i confini delle quattro zone vocate alla produzione vinicola del Granducato di Toscana, il Carmignano rappresentava una di queste quattro zone assieme al Pomino, al Valdarno di Sopra ed al Chianti, ma la storia del vino in questa zona risale gia al tempo degli etruschi come testimoniano i ritrovamenti di alcuni vasi vinari dell’epoca. Oggi la Docg Carmignano prevede per i rossi l’uso del sangiovese minimo del 50%, del cabernet sauvignon e franc dal 10% al 20% ed eventualmente del canaiolo nero fino al 20% e di altri uvaggi rossi idonei al disciplinare regionale sino al 10%, mentre per i bianchi principalmente il trebbiano toscano, oltre al canaiolo bianco e la malvasia del chianti da soli o congiuntamente sino al 10%. Mentre nella Doc rientrano il Carmignano Rosato detto “Vin Ruspo”, il Barco Reale un rosso relativamente giovane, il Vin Santo e il Vin Santo Occhio di Pernice. Oltre alla degustazione dei vini ai banchi nel bellissimo Giardino Buonamici, abbiamo partecipato alla degustazione guidata di cinque vini igt che hanno contribuito assieme ad altri a rendere famoso il territorio di Carmignano a livello internazionale, tra cui il ciliegiolo della Tenuta La Borriana, il pinot nero dei Marchesi Pancrazi, il cabernet Franc dell’az. Piaggia e i blend bordolesi di Capezzana e di Tenuta Artimino, dei quali vi renderemo conto più avanti assieme alle altre degustazioni. Che dire complimenti a tutta la macchina organizzativa e a tutte le associazioni e i professionisti che hanno contribuito al successo di Eat Prato, appuntamento ad Eat Prato Winter con l’edizione di dicembre, non mancate.
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