Articoli sugli eventi

Benvenuto Orvieto diVino 2019. ev-28

Luci e Ombre sulla prima manifestazione ufficiale dedicata alla valorizzazione della DOC Orvieto. Che non sarebbe stato facile a questo giro lo sapevamo per vari motivi, primo punto per l’impostazione prettamente mediatica dell’evento basato sulla presenza di giornalisti televisivi di fama nazionale e internazionale (ospiti di serie A) al quale é stata offerta una due giorni mondana crediamo all inclusive, invece per gli altri giornalisti (ospiti di serie B) e pubblico il programma era incentrato sul secondo giorno quindi sulla domenica con non poche pecche e difficoltà per chi voleva assaggiare e valutare veramente il vino. Secondo punto, il programma era incentrato su 2 ore dalle 9 alle 11 di domenica mattina, dove la degustazione dei vini con i 24 produttori era prevista per circa un’ora o poco meno e poi si sarebbe spostata all’interno del bellissimo pozzo di San Patrizio e curata dai sommelier Fisar e Ais per tutto il pomeriggio, e qui arriva il terzo punto, la degustazione nel pozzo del pomeriggio si doveva fare con il bicchiere di plastica (se pur sempre a calice) per motivi di sicurezza, quando al mattino gli ospiti di serie A e B potevano degustare nel pozzo con il bicchiere di vetro! (perplessi).
Per inquadrarci in questa manifestazione, noi eravamo ospiti di serie B che hanno saltato il programma del mattino.
Innanzitutto crediamo che il vino non si può assaggiare in un bicchiere di plastica per ovvi motivi, sminuendo inoltre il lavoro dei sommelier, gli assaggi del pubblico e non ultimo l’atmosfera della manifestazione, poi se pur geniale l’idea di far assaggiare i vini in un pozzo dotato di due rampe a elica del 1500, non crediamo possa essere agevole a tutti, men che meno a persone disabili e poi in caso di vero affollamento che cmq non c’é mai stato si sarebbero creati problemi di ben altra sicurezza e non di poco conto. La manifestazione prevedeva inoltre come punto cruciale anche la presentazione del primo spumante metodo Martinotti o Charmat della DOC Orvieto in via sperimentale, in attesa di essere commercializzato nei prossimi anni, del quale trovete descrizione sotto negli assaggi, e poi la posa della prima mattonella celebrativa della manifestazione, in pieno stile Benvenuto Brunello al quale evidentemente si ispirava.
Come abbiamo salvato la giornata noi che siamo arrivati ad Orvieto alle 12:30? (anche perché altrimenti saremmo dovuti partire di notte per essere presenti alle celebrazioni in programma alle ore 9, non avendo l’Hotel pagato) semplice, pensando positivo e imponendo a chi organizzava la degustazione nel pozzo del pomeriggio di avere due bicchieri di vetro, favore concesso con qualche forzatura, siamo finalmente scesi nel pozzo per assaggiare i vini bianchi quasi tutti d’annata dell’Orvieto DOC, in totale poco più di una ventina, con delle belle sorprese da quelle cantine medio/piccole che producono vini di qualità, non si può dire altrettanto dei grandi gruppi vinicoli nazionali e degli imbottigliatori che si basano principalmente sulla quantità. Ci auguriamo che nei prossimi anni la manifestazione si allinei ai canoni consoni e ormai rodati di tutte le altre manifestazioni enoiche, dove il vero protagonista é il vino e chi lo beve, magari riuscendo a integrare l’interesse per i media e i riflettori a quello del vino, magari in una location spaziosa, agevole, con bicchieri di vetro per tutti, con la presenza dei produttori ai banchi e con delle belle masterclass gestite dai bravissimi sommelier che a questo giro si sono dovuti accontentare di versare vino in bicchieri di plastica e per di più al freddo e all’umidità del pozzo con turni brevi tra di loro per ovviare al problema. In poche parole, ci aspettiamo più arrosto e meno fumo per la prossima manifestazione, che sicuramente a questo giro ha subito lo scotto dell’anno “0” ma che saprà sicuramente rimediare a tutte le problematiche emerse per il prossimo anno. Di seguito i nostri assaggi e qualche fotografia, anche della bellissima Orvieto:

Spumante Orvieto Doc 2018 (1° spumante della Doc): uvaggi bianchi previsti dal disciplinare Orvieto Doc, metodo charmat 40 giorni sui lieviti, (6+) note dolciastre e acidule, poco equilibrato, bollicine molto presenti e grossolane, note di pesca gialla a temperature più alte

Altarocca – Albaco 2018 Orvieto Doc Classico Superiore: grechetto con trebbiano e chardonnay, 2 mesi in barrique, (7,5) ottimo molto equilibrato legno perfettamente integrato

Antinori Castello della Sala San Giovanni 2018 Orvieto Doc Classico Superiore:  grechetto con procanico, pinot bianco e viogner, solo acciaio, (7-) note dolciastre finale acidulo molto giovane

Argillae Panata Orvieto Doc Classico Superiore 2018: 50% grechetto con 30% chardonnay e 20% procanico, acciaio con 15% del grechetto in barrique, (7) buono ben fatto

Barberani Luigi e Giovanna 2015 Orvieto Doc Classico Superiore da magnum: uvaggi bianchi previsti nel disciplinare, 12 mesi in botte grande, (7+) equilibrato ben fatto

Barberani Calcaia 2015 Orvieto Doc Classico Superiore Muffa Nobile: uvaggi bianchi previsti nel disciplinare con parte delle uve attaccate dalla muffa nobile tipica del lago di Corbara, solo acciaio, (7) in bocca mix perfetto tra un vino bianco e un muffato, particolare

Bigi Vigneto Torricella 2018 Orvieto Doc Classico: uve trebbiano, grechetto, verdello, malvasia e drupeggio, solo acciaio, (6+)

Cantine Monrubio Soana 2018 Orvieto Doc Classico Superiore: uvaggi bianchi previsti nel disciplinare, solo acciaio, (7-) vino creato con astuzia

Castello di Corbara 2018 Orvieto Doc Classico Superiore: grechetto con malvasia e sauvignon blanc, solo acciaio, (7+) minerale invitante note alcoliche buono

Castello di Montegiove Bianco 2018 Orvieto Doc: uvaggi bianchi previsti nel disciplinare, parte in legno?!, (7-) morbido leggera nota burrosa

Castel Noha/Linea Cirulli Il Dialogo 2017 Orvieto Doc: uvaggi bianchi previsti nel disciplinare, parte in legno?!, (7) ben fatto note di malvasia

Custodi Belloro 2018 Orvieto Doc Classico: uvaggi bianchi previsti nel disciplinare, acciaio, (6,5) profumo citrino in bocca acido

Decugnano dei Barbi Il Bianco 2016 Orvieto Doc Classico Superiore: uvaggi bianchi previsti nel disciplinare, acciaio piccola parte in legno, (7-)

Casa Sant’Orsola 2018 Orvieto Doc Classico: trebbiano con verdello e grechetto, acciaio, (6+)

La Carraia Poggio Calvelli 2018 Orvieto Doc Classico Superiore: uvaggi bianchi previsti nel disciplinare, acciaio e legno esausto, (7-) sentori di origano e rosmarino

Marchesi Antinori/Santa Cristina Casasole 2018 Orvieto Doc Classico Amabile: grechetto e procanico, acciaio con fermentazione interrotta per preservare gli zuccheri, (6) vino bianco zuccherino, stucchevole

MGM La Piuma 2018 Orvieto Doc Classico: grechetto con trebbiano e chardonnay, acciaio, (6-) note verdi e troppo amare

Rocca delle Macie 2018 Orvieto Doc Classico: 50% trebbiano con verdello, grechetto e malvasia, acciaio, (6,5) scarso in bocca e al naso

Ruffino 2018 Orvieto Doc Classico:
uvaggi bianchi previsti nel disciplinare, acciaio, (6) molto scarso

Tenuta di Freddano Spes 2017 Orvieto Doc Classico Superiore: grechetto con malvasia e procanico, acciaio, (7-) acidità spiccata equilibrato

Piccini Collezione Oro 2018 Orvieto Doc Classico: grechetto con procanico e chardonnay, acciaio, (6,5) profumo tipico in bocca sapido e acido

Tenuta di Salviano 2018 Salviano Orvieto Doc Classico Superiore: trebbiano con grechetto, verdello e sauvignon blanc, acciaio, (6+) profumo scarso in bocca il sauvignon blanc rovina l’equilibrio

Tenuta Le Velette Lunato 2018 Orvieto Doc Classico Superiore: grechetto con malvasia, procanico, verdello e drupeggio, acciaio e fecce fini per un mese, (7) profumo tipico in bocca mordido ed equilibrato buono


Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *