RipaWine 2019. ev-32
Terzo anno di RipaWine a Riparbella (PI), una manifestazione in crescita che unisce le cantine vinicole del territorio, la gastronomia e la musica, per una tre giorni molto curata e sicuramente molto interessante per il pubblico e gli appassionati di vino, dove era possibile passeggiare per le strade e le piazze del paese abbinando ottimi piatti ai vini e alla conoscenza delle aziende vinicole del territorio accompagnati dalla musica live. Il tutto é frutto della collaborazione tra l’Amministrazione Comunale, le aziende vinicole di zona, la ProLoco e la delegazione Fisar Le Due Valli che ha curato buona parte del servizio vini, compreso l’interessante convegno di sabato 13 luglio al quale hanno partecipato oltre agli organizzatori anche alcuni produttori delle sette aziende vinicole della zona e alcuni addetti del settore, tra i quali noi. Unire le forze per promuovere un territorio e le sue eccellenze non é cosa facile, ma qui ci sono riusciti molto bene, sicuramente il lavoro risulta meno arduo quando le aziende vinicole del comune di Riparbella si chiamano: Caiarossa, La Regola, Duemani, Quercialuce, Urlari, Prima Pietra e Papi Pakravan, gran parte delle quali gia affermate in Italia e all’estero con una nutrita serie di premi e riconoscimenti, l’occasione di questa manifestazione era quella di riunire forze e intenti per far conoscere il loro territorio vocato, per far emergere un distretto di eccellenza vinicola unito al rispetto dell’ambiente e dei terreni, che basa le sue radici su aziende storiche come quella della Regola ma che negli ultimi 20 anni ha visto affacciarsi nuove realtà vinicole che non a caso hanno scelto Riparbella per creare nuovi impianti e soprattutto vini importanti con grandi investimenti, come l’azienda Caiarossa, l’azienda Duemani dell’enologo e consulente Luca D’Attoma, l’azienda Prima Pietra di Massimo Ferragamo, l’azienda Papi Pakravan, l’azienda Urlari e l’azienda Quercialuce la più piccola e artigianale tra le sette. La conferenza/degustazione di sabato mattina ha ribadito da parte dei produttori e referenti delle aziende di Riparbella di non voler aderire al disciplinare della Doc Montescudaio per vari motivi sia tecnici che organizzativi, ma di voler promuovere il territorio di Riparbella come una zona ben definita con terreni e peculiarità specifiche e di intraprendere un percorso informativo di settore che riesca a rendere immediatamente riconoscibili i vini di Riparbella da quelli di altre zone, soprattutto da quelli di Bolgheri così vicini e tanto blasonati. Per riuscire nello scopo sono state messe in campo varie proposte da parte dei presenti, tra cui l’ipotesi di un simbolo identificativo sulle bottiglie prodotte a Riparbella, oppure la volontà di annettere altre aziende vinicole limitrofe ma di notevole spessore qualitativo, e altro, la nostra modesta opinione a riguardo visto che il concetto “l’unione fa la forza” funziona sempre, é quella in primis di creare un’associazione e poi di confrontarsi spesso, per raggiungere degli obbiettivi comuni, anche lungimiranti perché no, però in questo primo confronto tra i produttori la parola “associazione” non é uscita, chissà magari in futuro. Ringraziamo l’associazione ProLoco Riparbella che ci ha permesso di partecipare a questa bella manifestazione e alla degustazione guidata, di seguito vi elenchiamo i sette vini di punta delle aziende di Riparbella tutti del millesimo 2015 serviti e magistralmente descritti dall’associazione Fisar Le Due Valli, con le nostre impressioni e la media matematica dei nostri due voti basati su integrità del vino e gusti personali:
Quercialuce 7030 igt 2015 – 70% syrah e 30% sangiovese, affina 10/15 mesi in legno, vino artigianale, con coltivazione naturale della vigna e senza solfiti aggiunti, al naso note scure profonde di sottobosco e macchia mediterranea, in bocca appare slegato con acidità e alcol a prevalere sui sentori fruttati, (6,5) a nostro avviso una piccola/corretta aggiunta di solfiti per un vino rosso con peculiarità da invecchiamento appare necessaria, ma rimane una nostra opinione.
Urlari L’urlo igt 2015 – 100% merlot, affina 15 mesi in barrique, al naso prevalgono le note vanigliate del legno sul frutto, in bocca appare esile poco equilibrato con sentori di frutta scura e amaricanti dovuti dal legno, (7-)
Papi Pakravan Campo del Pari igt 2015 – 85% merlot e 15% cabernet franc, fa cemento e affina 12 mesi in barrique, al naso frutti scuri maturi e note balsamiche, in bocca appare equilibrato con sapori che rimandano alle note olfattive chiude con un sentore amaro, (7+)
La Regola – La Regola 2015 igt – 100% cabernet franc, affina 18 mesi in barrique, al naso freschi e invitanti frutti rossi, in bocca i frutti rossi diventano più maturi e si uniscono a sentori di spezie dolci con una leggera nota vegetale sul finale, (8-) un vino che é ancora moderatamente giovane
Duemani – Duemani 2015 igt da magnum – 100% cabernet franc, affina 18 mesi tra barrique e tonneaux, al naso appare complesso con spezie, pepe e alcol ma molto equilibrato, in bocca rispecchia il naso e si aggiungono le note perfettamente integrate del legno, molto armonico e profondo, (8+) azienda a conduzione biodinamica
Prima Pietra – Prima Pietra 2015 igt – 50% merlot con 30% cabernet sauvignon, 10% cabrnet franc e 10% petit verdot, affina 18 mesi in barrique, al naso appare elegantissimo con spezie non invasive e piccoli frutti quasi un tutt’uno, in bocca rimane leggermente indietro rispetto ai profumi, si scoprono note fruttate giovani e ottima acidità con un notevole potenziale evolutivo, (8) un vino concepito per esprimersi negli anni a venire, senza dubbio
Caiarossa – Caiarossa 2015 igt – merlot, sangiovese, cabernet sauvignon, cabernet franc, alicante, petit verdot e syrah, fa cemento e affina 10/20 mesi in tonneaux e barrique a seconda dell’uvaggio, al naso molto elegante con frutti rossi e note speziate, in bocca rispecchia pienamente il naso con un lavoro magistrale per integrare i vari uvaggi tra loro e renderlo perfettamente armonico, (8+) azienda a conduzione biodinamica