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Roero Days 2019 a Bologna. ev-10

I Roero Days per questa quarta edizione fanno tappa nel cuore di Bologna e più precisamente a Palazzo Re Enzo, location bellissima senza mezzi termini, il Salone del Podestà ha ospitato tutti e 60 i produttori di Roero lasciando ancora un immenso spazio a disposizione, impressionante. Ai banchi dei produttori tutta la docg, a partire dai vini rossi, Roero e Roero Riserva composti da un minimo di 95% di uva nebbiolo, i vini bianchi, Roero Arneis e la tipologia spumante, Roero Arneis Spumante, composti entrambi da un minimo di 95% di uva arneis. Per questa manifestazione abbiamo deciso di degustare i rossi, tralasciando gli spumanti che a dire il vero erano pochissimi, e i bianchi per i quali ci siamo concessi qualche sporadico assaggio senza valutarli, ma apprezzando sopratutto quelli affinati in legno o in lunghe permanenza in bottiglia, e dobbiamo dire che ci hanno piacevolmente colpito, anche se a nostro avviso l’uva arneis con il suo finale lievemente dolciastro risulta molto particolare in bocca e specialmente in spumantizzazioni metodo classico o fermentazioni e affinamento in legno per i vini fermi, non incontrerà talvolta l’approvazione di tutti. Come al solito con la nostra scaletta in mano, forti anche del fatto che mancava un depliant dedicato alla presentazioni delle aziende, abbiamo iniziato la degustazione dei vini rossi e pur trattandosi sempre di nebbiolo abbiamo riscontrato notevoli differenza rispetto ai cugini del Barbaresco e del Barolo, dovuto principalmente alla tipicità dei suoli su cui si estende la docg, infatti gran parte sono di origine marnoso arenario con molta presenza di calcare, argilla e sabbia, che rendono i terreni poveri di sostanze organiche ma ricchi di sali minerali, con il risultato che i vini hanno una notevole acidità e risultano più snelli, slanciati e meno complessi rispetto ai cugini limitrofi, dando una forte caratterizzazione e tipicità al prodotto. Per i rossi non riserva l’ultima annata in commercio risulta la 2016, e per la riserva la 2015, quasi tutti i produttori hanno optato per l’affinamento minimo di un anno in legno, per passare dai 16 ai 24 mesi mesi di legno per la riserva, oltre ad un anno in bottiglia per entrambe le tipologie, con risultati spesso diversi, dovuti principalmente alla dimensione del contenitore di affinamento che spaziava dalla botte, ai doppi tonneaux, sino alle barrique, e come abbiamo avuto modo di constatare più volte con il nebbiolo, l’uso della botte grande o di botti intermedie purché esauste, hanno restituito dei vini più equilibrati e sicuramente preferibili rispetto a concentrazioni talvolta legnose e quasi stucchevoli delle barrique. In generale il livello qualitativo dei vini era abbastanza alto, con delle belle sorprese, vi elenchiamo le nostre degustazioni:

Giovanni Almondo:
Roero 2016, (7,5) equilibrato, buono
Roero Bric Valdiana 2016, (8-) corposo, alcol a sostenere

Fabrizio Battaglino:
Roero Sergentin 2016, 18 mesi di barrique, (8-), fruttato
Roero Riserva 2015, (7,5) profumi balsamici, allappa
Roero Riserva 2013, (8-) più equilibrato del 2015

Bric Castelvej:
Roero 2015, (7-) poco profumato, di facile beva
Roero Riserva Panera Alta 2015, (7+) equilibrato

Calorio F.lli:
Roero 2015, barrique e botte grande, (7-)
Roero 2013, barrique e botte grande, (7) equilibrato

Careglio Pierangelo:
Roero 2015, vigne abb. giovani, (6,5) esile
Roero 2012, (7-) note balsamiche

Cascina Cà Rossa:

Roero Le Coste 2015, (7-)
Roero Riserva Monpissano 2015, (7-)

Chiesa Carlo:
Roero 2014, 20 mesi botte grande, (7-) profumato perde in bocca
Roero Monfriggio 2014, 30 mesi di botte grande, (7) profumato

Matteo Correggia:
Roero 2016, (6) tappo a vite
Roero La Val dei Preti 2015, (6) dolce e alcolico
Roero Riserva Ròche D’Ampsèj 2015, (6+) legno e alcol

Mario Costa:
Roero Batistin 2015, botte grande, (6) legnoso

Deltetto:
Roero 2016, (6,5) note amarognole buon profumo
Roero Riserva 2015, 18 mesi botte, (7)

Filippo Gallino:
Roero 2013, 18 mesi barrique/tonneaux, (7-)
Roero Riserva 2012, (7-) e 2011, (7-)

Generaj:
Roero Bric Aut 2015, (7,5) ottimo finale di caffé
Roero Bric Aut Riserva 2013, (8-) ottimo ben fatto
Roero Bric Aut Riserva 2009, (8+) complesso notevole

Le More Bianche:
Roero 2016, 18 mesi di botte, (7-) buon profumo alcol
Roero 2015, 18 mesi di botte, (7)
Roero 2014, 12 mesi di barrique, (7-)

Maccagno Livio:
Roero 2014, (7-) naso scarico buon corpo
Roero 2013 da magnum, (7+)

Malvirà:
Roero 2016, 18 mesi di barrique, (7-) frutta e alcol
Roero Riserva Renesio 2015, (7) alcol a sostenere
Roero Riserva Mombeltramo 2012, (7,5) buono

Massucco:
Roero 2015, 12 mesi di barrique, (7-) legno ben integrato
Roero Riserva 2013, 18 mesi di barrique, (7-) alcolico

Negro Angelo e Figli:
Roero Riserva Ciabot 2016 (anteprima), (7+) note di frutta
Roero Riserva Sudisfà 2016 (anteprima), (7,5) equilibrato

Nizza Silvano:
Roero 2015, 24 mesi di botte, (7) profumi tostati
Roero Riserva 2014, (7)

Alberto Oggero:
Roero 2016 (anteprima), 14 mesi di tonneaux, (7,5) ottimo naturale pochissima chimica
Roero Riserva 2015 (anteprima), 14 mesi di tonneaux, (7,5) ottimo naturale pochissima chimica

Poderi Moretti:
Roero Riserva Benedet 2011, (7,5)
Roero Riserva Pulciano 2012, 60 mesi di botte, (7+)

Poderi Vaiot:
Roero 2016, (6,5) profumo ambiguo amarognolo, botti autocostruite
Roero 2015, (7-) amarognolo, botti autocostruite

Ponchione Maurizio:
Roero 2015, 16 mesi di botte, (7-) alcolico
Roero 2014, 16 mesi di barrique, (7) alcolico
Roero 2004, (7+) abbastanza evoluto alcolico

RiDaRoca:
Roero 2015, 24 mesi di botte, (7-) alcolico

Tenuta Carretta:
Roero Riserva 2013, 18 mesi di botte, (7-)

Tibaldi:
Roero 2016, 12 mesi di botte, (7-)

Valfaccenda:
Roero 2016, 12 mesi di botte, (7) genuino poca chimica
Roero Riserva Vigna Valmaggiore 2015, botte da 500l, (7-) alcolico


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