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Only Wine Festival 2019. ev-16

Domenica 28 aprile in barba alla terza manifestazione enoica in 4 giorni, siamo andati finalmente per la nostra prima volta a Città di Castello per partecipare ad Only Wine Festival, i 450 km in auto tra andata e ritorno non ci hanno intimorito perché eravamo incuriositi di assaggiare i vini di tante piccole realtà vinicole, i presupposti c’erano tutti, 100 aziende provenienti da tutta Italia, le aziende dell’Umbria, le aziende con i vini rosati, le aziende ospiti e internazionali, circa 170 aziende vinicole in totale, ma purtroppo una volta sul posto e confermati i nostri accrediti (anche se non risultavano nonostante fossero stati confermati online) ci siamo accorti che non c’era una cartella stampa, non c’era una lista puntuale delle aziende presenti, non c’era un riferimento dove rintracciare le singole aziende all’interno della manifestazione, non c’era un volantino stampato con un programma, non c’erano informazioni precise su masterclass e degustazioni guidate, insomma lasciati a noi stessi, e lasciati a loro stessi sopratutto chi ha pagato ben 25 euro per l’ingresso, ci siamo addentrati nelle sale dei due palazzi dove erano disposte le aziende con i loro vini in degustazione, questa volta la nostra lista di ben 18 pagine estrapolata dal sito della manifestazione e creata con un giorno di lavoro selezionando come sempre le aziende da degustare non é servita a niente, perché era impossibile trovarle all’interno della manifestazione, qualcuno ha provato timidamente a farci capire che le aziende erano divise più o meno in regioni, peccato che sul sito la lista della aziende non riportavano la regione di provenienza, ragion per cui vanificava anche questa parvenza di suddivisione, quindi con un senso di rassegnazione ci siamo basati sull’istinto e abbiamo iniziato le nostre degustazioni un pò a caso. Abbiamo iniziato dalle sale che ospitavano i vini rosati, notando un certo malcontento nei rappresentanti delle aziende stesse, in quanto erano stati selezionati per essere presenti con il solo vino rosato lasciando in cantina tutto il resto della produzione, a parte questo, abbiamo ri-assagiato dei vini che conoscevamo molto bene e fatto nuove scoperte molto interessanti. Poi abbiamo affrontato le sale dove erano presenti le cantine dell’Umbria, dalle quali siamo rimasti piacevolmente colpiti in particolar modo da due giovani realtà: dall’azienda G.B. Bennicelli, con vini ben fatti, sperimentali e molto attuali e da Cantina Bettalunga, con vini vellutati ed eleganti, poi la sala degli ospiti Internazionali dove abbiamo degustato degli champagne di un importatore, e poi ci siamo buttati tra i banchi delle altre 100 giovani cantine dove abbiamo trovato tanta passione e tanti vini ben fatti, in particolar modo da menzionare l’azienda agricola Roccat del Veneto, Monfrà del Piemonte, Sagona della Toscana e l’azienda agr. Paride D’Angelo dell’Abruzzo. Ci auguriamo che nei prossimi anni la manifestazione dedichi maggiori risorse alla valorizzazione delle aziende presenti, con un libretto di degustazione, una lista vini, dei riferimenti sui tavoli per individuarle (basterebbe anche un numero progressivo), delle info utili ai visitatori, e magari dedicando meno risorse a tutto quello che ruota attorno, come masterclass, ospiti blasonati e pubblicità piu o meno utili, da dire che comunque un piccolo passo é stato fatto passando da una degustazione limitata a gettoni degli anni passati ad una vera e propria degustazione libera con un biglietto unico come quest’anno, ma crediamo ci sia ancora un ampio margine per fare di più e meglio. Come sempre vi elenchiamo le nostre degustazioni con qualche fotografia:

Az. Agr. Corte Fusia (Lombardia):
Franciacorta Satèn, 36 mesi sui lieviti, (7,5)

Az. Agr. Paride D’Angelo (Abruzzo):
Cococciola doc 2018, 3 mesi sulle fecce, (6,5)
Pecorino Colline Pescaresi 2018, 3 mesi sulle fecce, (7-)
Cerasuolo D’Abruzzo doc 2018, (7-)
Montepulciano D’Abruzzo doc 2017, (7) equilibrato

Cantina Bettalunga (Umbria):
Povento 2017, uva trebbiano procanico, (7-) elegante
Rigaldo 2017, uva grechetto, (7-) elegante
Rigaldo 2015, uva grechetto, (7) note di idrocarburo
Piaggione 2016, uva chardonnay, 6 mesi in tonneaux, (7+)
Mattata 2015, uva sangiovese, 12 mesi in barrique, (7)

Monfra (Piemonte):
Panikos 2017, grignolino del Monferrato, acciaio, (7) buono
Panikos 2016, grignolino del Monferrato, acciaio, (6,5) scarico
Heremit 2017, Barbera del Monferrato, acciaio, (7) fruttato
Heremit 2016, Barbera del Monferrato, acciaio, (6,5)

Az. Roberto Rondelli (Liguria):
Pigato Vigna Ciotti 2017, (6,5)
Birbante 2017, vermentino, (7-)
Dolceacqua 2017, uva rossese, 10 mesi in legno, (7)
Rossese di Dolceacqua 2013, selezione di rossese, (7+) bel profumo

Sagona (Toscana):
Primi Passi 2018, uva malvasia, cemento (6)
Fonfon 2017, uva trebbiano, 10 giorni sulle bucce, (7) bel profumo
Sàgona 2016, sangiovese con canaiolo e malvasia, 12 mesi di tonneaux, (7-)
Sàgona 2015, sangiovese con canaiolo e malvasia, 12 mesi di tonneaux, (7)
Gattorosso 2017, sangiovese con canaiolo e malvasia, cemento, (7-)

Manuel Roccat (Veneto):
Bio 2016, riferm. in bottiglia, uva glera, (7-)
Cesia 2016, riferm. in bottiglia, extra brut, chardonnay e pinot bianco, (7-)
Cesia Metodo Classico 2011, 72 mesi sui lieviti, 75% chardonnay e 25% pinot bianco, (7+) equilibrato buono

Az. Agr. Reassi (Veneto):
Antichi Reassi 2018, uva pinella, legg. frizzante, (7-)
Terre d’Argilla 2018, uva manzoni bianco, (7-)
Vin Bastardo 2016, rosso, acciaio, (7-)
Arché 2015, uva merlot, parte in legno, (7)

Cantina Colognola (Marche):
Via Rosa 2018, rosato di montepulciano, (6,5)

Croce di Febo (Toscana):
BonBonBiò 2018, rosato di sangiovese, (7-)

Cantina di Sipio (Abruzzo):
Brut Rosé, metodo classico 36 mesi sui lieviti, pinot nero e chardonnay, (7+)
Rosé 2018, pinot nero e montepulciano, (7+)
Cerasuolo d’Abruzzo 2018, (6+) note acide
Cerasuolo d’Abruzzo 2016, (6+)

Cantina Montenero (Toscana):
Millaria 2017, rosato di sangiovese, salasso, (6,5)
Millaria 2016, rosato di sangiovese, salasso, (7-)

Cantina Poggio Grillo (Toscana):
Rosatico 2018, rosato di aleatico, (7)
Rezeno 2017, passito di aleatico (7,5) molto profumato

Cantina Vini Raimondo (Lazio):
Cybelle 2018, rosato di cesanese, (7) sapido asciutto buono

Fabrizio Dionisio (Toscana):
Rosa del Castagno 2018, rosato di syrah, (7) molto acido

Jurij Fiore e Figlia (Toscana):
L’Amore 2017, rosato di sangiovese, (6,5) note di mandorla
L’Amore 2018, rosato di sangiovese, (7-) fruttato

Tenuta Scuotto (Campania):
Malgré 2018, rosato di aglianico (7-) molto saporito
Oinì 2015, uva fiano, 12 mesi di botte (6,5) dolcino

Terra Premiata (Marche):
Uvé, spumante rosé brut, 70% pinot nero e 30% incrocio bruni, charmat 6 mesi, (7,5) ottimo

G.B. Bennicelli (Umbria):
Le Purezze Vermentino 2018, (7) ben fatto
I Macerati Pinot Grigio 2018, 1 giorno sulle bucce, (7) rosato
I Macerati Trebbiano 2016, orange, macerato 45 giorni, (7-)
I Macerati Trebbiano 2017, macerazione e legno, (7+) miele
I Blend Sangiovese e Merlot 2016, 12 mesi tonneaux, (7)
I Blend Sangiovese e merlot 2017, (7-)
I Blend Pinot Grigio e Grechetto 2018, (7-)


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