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Orcia Wine Festival 2019. ev-14

Giovedì 25 aprile siamo ritornati come ogni anno all’Orcia Wine Festival, un appuntamento ormai imperdibile per degustare i vini della Val D’orcia realizzati in un territorio dichiarato dall’Unesco nel 2004 patrimonio dell’Umanità e incastonato a nord tra i territori di Montalcino e Montepulciano. Negli ultimi anni abbiamo avuto modo di apprezzare il lavoro svolto dal Consorzio Vino Orcia e di pari passo all’evoluzione qualitativa di tutte le aziende vinicole della denominazione, e non possiamo che complimentarci per i risultati ottenuti, senza dubbio ci hanno regalato i vini più interessanti degli ultimi anni. La denominazione Orcia Doc nata nel 2000 prevede: la Doc Orcia Rosato, la Doc Orcia, la Doc Orcia Riserva, la doc Orcia Sangiovese e la Doc Orcia Sangiovese Riserva, per tutte le tipologie la base é il sangiovese e varia da un minimo del 60% per la Doc Orcia Rosato e Doc Orcia per passare ad un minimo del 90% per la Doc Orcia Sangiovese, con vari step di affinamento a secondo della menzione Riserva o meno, oltre alla Doc Orcia Bianco e Orcia Vin Santo con la base per entrambi di trebbiano toscano per un minimo del 50%. La manifestazione come sempre ben organizzata prevedeva le degustazioni dei vini ai banchi dei produttori nelle sale di Palazzo Chigi Zondadari a San Quirico D’Orcia oltre a degustazioni guidate e moltissimi altri eventi collaterali sparsi sul territorio per una quattro giorni davvero interessante. Noi ci siamo concessi un bel numero di assaggi e nonostante le ultime due annate siano state molto calde abbiamo trovato vini molto equilibrati, eleganti e che invogliavano a bere e ribere, per quanto riguarda le riserve molte aziende hanno fatto un uso accorto dei legni in modo da creare vini moderatamente complessi ma estremamente piacevoli in bocca e con una bella prospettiva di longevità, ottimi anche i vini rosati che nonostante molti fossero realizzati per salasso hanno mostrato un corpo e un frutto invidiabile. Tra le aziende che ci hanno colpito di più sicuramente Bagnaia, Campotondo, Capitoni Marco, Olivi-Le Buche, Podere Albiano e Poggio Grande, anche se il livello generale dei vini per tutte le altre aziende presenti era comunque alto, come sempre vi elenchiamo i nostri assaggi con la media dei nostri voti, basati sull’integrità del vino e sui nostri gusti personali:

Atrium:
Rosatium 2018. rosato di sangiovese, salasso, (6+)
Bianco 2018, trebbiano e malvasia, (6)
Asso 2016, sangiove con petit verdot e ancelotta, (6,5)
Orcia Sangiovese 2016, 12 mesi di botte, (7-)
Caccia Conti 2015, merlot, tonneaux, (7-)
Orcia Riserva 2012, (7)

Bagnaia:
Il Fattore 2015, petit verdot, 12 mesi di tonneaux, (7-)
Grottascura orcia doc 2015, sangiovese e syrah, 24 mesi di botte, (7-)
La Fonte orcia doc 2015, 24 mesi di botte, (7)
Miraggio orcia sangiovese doc 2015, 30 mesi di botte, (7+)

Campotondo:
Tavoleto 2018, chardonnay, acciaio, (7)
Mezzodì orcia doc 2017,sangiovese, acciaio, (7-)
Banditone orcia doc 2016, 90% sangiovese con colorino e merlot, 12 mesi botte, (7+)
Il Tocco orcia sangiovese riserva doc 2015, 90% sangiovese e 10% colorino, 24 mesi di barrique e tonneaux, (8-)
All’Incontro 2013, 90% colorino e 10% sangiovese, 24 mesi di barrique, (8)

Capitoni Marco:
Troccolone orcia sangiovese 2018, 6 mesi di anfora, (6,5)
Capitoni orcia doc 2015, 80% sangiovese e 20% merlot, 18 mesi di barrique, (7+)
Frasi 2015, mix di uvaggi, 18 mesi di botte, (7+)

Dirimpettaio:
Orcia sangiovese doc 2016, acciaio, (7-)
Orcia riserva doc 2016, 12 mesi di tonneaux, (7)
Orcia riserva doc 2015, 12 mesi di tonneaux, (7)

Donatella Cinelli Colombini:
Cenerentola orcia doc 2016, 65% sangiovese e 35% foglia tonda, 12 mesi di botte, (7)
Il Drago e le Otto Colombe 2016, 60% sangiovese con merlot e sagrantino, 18 mesi di tonneaux, (7)
Leone Rosso orcia doc 2016, 60% sangiovese e 40% merlot, 6 mesi di tonneaux, (7-)

Olivi – Le Buche:
Coreno 2016, bianco di trebbiano e malvasia, barrique, (7)
Zelia spumante brut rosé, charmat, syrah, (7-)
Orcia doc 2012, sangiovese e cabernet franc, (7)
Tempore 2009, 60% merlot e 40% cab. sauvignon, 12 mesi di barrique, (8)
Memento 2009, sangiovese e syrah, 12 mesi di legno, (7+)
Pugnitello 2011, 12 mesi di botte, (7,5)

La Canonica:
Diana 2018, rosato di sangiovese, salasso, (6,5)
Orfeo 2013, cab. sauvignon e sangiovese, 20 mesi di tonneaux, (7-)
Terre dell’Asso orcia doc 2017, (6,5)
Don Giovanni orcia sangiovese riserva 2015, (7,5)
Don Giovanni orcia sangiovese riserva 2013, (7+)

Podere Albiano:
Cirié orcia doc 2013, 60% sangiovese e merlot, acciaio e legno, (7-)
Tribolo orcia sangiovese doc 2013, 24 mesi di botte, (7+)
Tribolo Riserva orcia sangiovese riserva doc 2012, (8)
Albiano 2013, cab. sauvignon con merlot e 4% petit verdot, 24 mesi di legni piccoli, (8)
Tufarello orcia doc 2011, 60% sangiovese con cab. sauvignon e merlot, (7+)

Poggio Grande:
Tagete 2017, bianco di marsanne roussanne, tonneaux, (7+)
Piano 2016, vari cloni di sangiovese, barrique, (7-)
Scorbutico orcia doc 2016, 60% sangiovese con cab. sauvignon e syrah, 12 mesi di barrique, (7-)
Sesterzo orcia doc 2015, 24 mesi di botte, (7+)

Sampieri del Fà:
Valente 2018, merlot, acciaio, (6,5)
La Grancia orcia doc 2017, 80% sangiovese e 20% merlot, (7-)
Orcia rosso doc (acciaio) 2017, (6,5)
Orcia rosso doc (legno) 2016, 12 mesi di barrique, (6,5)

Sasso di Sole:
Spumante rosato brut, sangiovese grosso, charmat, (6+)
Orcia Sangiovese doc 2017, (6,5)
Terzuoli orcia sangiovese doc 2016, (6,5)

Vegliena:
Bianco 2018, trebbiano con malvasia e grechetto, (6+)
Rosato 2017, sangiovese, salasso, (6,5)
Vegliena Rosso 2017, (7-)
Vegliena orcia doc 2015, legno, (6,5)

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